lunedì 20 agosto 2012

Il mio più grosso difetto

La testardaggine.
Sono davvero troppo ostinato. 

Questo unito al mio eterno amore per il brivido della sfida crea un cocktail venefico e potente, difficile da mandare giù. Ho il groppo in gola da parecchi anni ormai.

Più una cosa è complicata più mi ci butto a capofitto per districare i fili intrecciati male, e creare ordine in questo fottuto universo caotico.

E' la testardaggine che mi ha portato a crepare di tesi, è la testardaggine che mi ha portato a crepare d'amore...è dura per me arrendersi, davvero non lo riesco a fare. Anche perché ammettere la sconfitta a che serve? se tanto comunque la strada da percorrere SEMBRA essere solo quella? ho ben poca voglia di tornare indietro e fare il giro largo pur di non scavalcare la montagna. 
Mi armerò di pazienza e di rabbia per scavare la montagna a testate. O ti scavalco o ti trapano a cazzoti vita del cazzo!



concludo con un pensiero che mi sta asfissiando da un paio di giorni:
il Desiderio è dimostrare di averlo.

lunedì 13 agosto 2012

Chi visse sperando..

Mi son appena reso conto di una cosa...non è esattamente un'eureka, ma è qualcosa sulla quale devo ancora lavorare e ragionare del tutto per capire a fondo.

In tutti questi ultimi anni di mille azioni, di mille faccende sconclusionate, mi rendo conto d'aver sempre vissuto con i piedi più o meno sempre in terra, troppo adesi al terreno, a parte qualche raro frangente di volo planare delizioso ad altissima quota..

Troppi piedi a terra, e se è possibile ho anche messo il cavalletto per stare sempre e solo dritto, senza mai permettermi di cadere veramente a terra e sbucciarmi le ginocchia per essere collegato al dolore della terra.

Ciò che mi è mancato è la SPERANZA. Non l'ho mai coltivata in questi ultimi anni, convinto che fosse solo esclusivamente dannosa, che bisognasse sempre e solo capire la realtà e viverla nel presente, fantasticando si, ma senza sperare davvero. Ed infatti la mia realtà, e quella dei miei amici più vicini si è riempita troppo di cinismo e di fastidio crescente per il mondo, sfociato infine in una noia animale e dell'anima. Vita troppo fredda, non certo scarna di sentimenti, ma....si, è mancato un bel pò il sale della speranza.

Sperare fa male sia chiaro, è un'invenzione del potere, perché chi spera è controllabile, chi spera vive bene con poco e può staccarsi un pò dal lato materiale della vita...e questo l'ho sempre temuto, perché in fondo i denari e gli averi aiutano a rimanere collegati alla terra anche solo per il semplice fatto di mangiare cibi sani e respirare aria pulita, tutte cose estremamente costose.

..ho decido che d'ora in poi riprenderò un pò a sperare in qualcosa.

sabato 11 agosto 2012

..anche a me mancano i tuoi baci.

Mi piacerebbe ora salire a punta Masiennera..ci son stato giorni fa, ci vado sempre nei primi dieci giorni di agosto...è un luogo che mi aiuta a riflettere, che mi aiuta ad urlare dalla cima i miei pensieri silenti...Il vento mi strappa via di dosso ogni bisogno in quella vetta. Ogni anno mi aiuta a fare il punto della situazione, dovrò risalirci temo, perchè quest'anno ho ancora tanto sudore da farmi asciugare da quel vento tra gli alberi e le rocce vulcaniche..
Sarà che l'idea di parlare al vento mi fa fantasticare ed immaginare che le mie parole possano arrivare alle vette di Asiago...Fervida immaginazione da bambino...
quando crescerò veramente?


..Mai.

lunedì 6 agosto 2012

La strada tra le montagne

Il rientro dal mare ha un che di lento ed inesorabile, quando la macchina percorre la strada del ritorno e tu guardi l'asfalto che scorre sotto le ruote, pensando alla stanchezza per la giornata trascorsa, così lasciva e così urticante sulle mani.. 
e tutte quelle ore di sole e calore accumulato nelle carni e sulla pelle arrossata...
Quel calore in qualche modo dovrà pur sfogarsi. Ogni volta che rientro dal mare ho una voglia infinita di scoparti, di afferrare la coda dei capelli lunghi e farti inclinare il capo all'indietro, di affondare i denti sul tuo collo senza alcuna pietà  e di fracassarti il bacino a furia di colpi di reni, una mano sulla tua corta peluria, ed una sui tuoi capezzoli appuntiti e terribilmente sensibili. Pungenti da far male al palmo delle mani.

Desideri e fantasie..

..mi piace l'estate!

venerdì 3 agosto 2012

Mari e Monti

Partenza ed arrivo in città, città grigia come al solito. Non mi è mai piaciuta Sassari, nonostante io la conosca come le mie tasche, l'ho sempre trovata grigia ed insulsa, decadente quanto può esserlo Firenze..autocompiaciuta dei suoi palazzi e dei suoi angoli fuori dal comune. 
Platamona invece è sempre la stessa..abbandonata a se stessa, dopo il mito decaduto degli anni 60, con gli anni che l'hanno vista sfiorire da meta vacanziera per ricchi, fino a diventare spiaggia "cittadina" di Sassari e hinterland... ma tutto sommato come primo giorno di mare non c'è male...Risentire sulla propria pelle le carezze dell'acqua cristallina ed il calore della sabbia rovente mi era mancato davvero tanto...sa di relax, sa di vespe attratte dall'odore delle creme solari, sa di dispetti a mia sorella e mia madre, come bambino che non ho smesso mai di essere, Sa di odore di pineta, di qualche rifiuto abbandonato qua e là, di asfalto mangiato dagli anni, di casette del mare rovinate dalla salsedine.. 

Sa di malinconico..

E come direbbe Sebastiano "Mai Una Gioia, MAI"...mi scappa da ridere perchè in fondo mi piace così!
Nuovo giro e nuova corsa, ora il rimpatrio in paese, la morte dell'anima...con i suoi vecchi discorsi, con nemmeno la solita vecchia gente...un paese che meriterebbe di diventare fantasma per onorare come dovrebbero davvero scorrere gli eventi.
Qualche ragazzina in giro, qualche bambino che gioca a fare il Balente vestito con pantaloni di pannetto, bar chiusi in via roma e nuovi murales nelle pareti...la nuova giunta, non sapendo come sprecare i soldi che latitano dalle casse da tempo, si è sbizzarrita dando colpi di colore qua e là per ricreare vecchie scene agropastorali di tempi che furono...

Mi era mancata la sardegna..con le sue profonde cicatrici, con la sua voglia di non crescere mai, con le sue assurde contraddizioni...abbandonata agli eventi, ferma e statica ed autocompiaciuta...

penso ci morirò per una quindicina di giorni, spegnendomi come al solito...donando l'unica gioia ai cavalloni delle onde da cavalcare durante giornate di mare violento e desiderato. Senza attese, senza obbiettivi, quest'estate va così...senz'anima che mi cerca.
Mi perderò in queste terre, quando sarò stanco ritornerò in terra Toscana