La felicità in questo periodo ha raggiunto un culmine raramente mai raggiunto, esattamente proporzionale allo sforzo di stare sempre collegato al mondo. Do x ricevo x materialmente, ma i benefici invisibili son troppo oltre le più speranzose aspettative.
Non c'è un vero perché, o forse ce ne sono tantissimi da elencare:
Questo blog chiude qui!
Fuoco D'aria
domenica 7 dicembre 2014
martedì 2 dicembre 2014
Le mie stagioni
Oscillare tra la voglia di autunno:
e la voglia di inizio estate:
Più o meno in questo periodo è nata la cotta per Federica, ed è passato già un anno.. quante cose son cambiate in un anno. La mia laurea è stato uno spartiacque incredibile ed inimmaginabile fino a questo punto... legami spezzati, mille compagnie disperse, sospiri, lavoro, soddisfazioni, pianoforte e legami ancora più umani e profondi e quant'altro.. son cambiate un sacco di cose, un sacco di punti di vista, con una sola situazione incomprensibile che è finita con un lieve sfumando, col passare di tutte le stagioni che abbiamo vissuto assieme...
La tentazione di scegliere l'autunno è forte, ma quest'anno voglio davvero andare in controtendenza! Scelgo di essere una sempreverde, piuttosto che una pianta dalle foglie ingiallite ed arrossate. Quest'anno mi va di essere allegro, nonostante il piacere della malinconia sia innegabile per il mio animo di pianista finto-maledetto. Questo inverno me lo godo col sorriso, e non con la fretta di voler conquistare una persona che mi piace! Mi godo i miei tempi e queste giornate di pioggia calda.
e la voglia di inizio estate:
Più o meno in questo periodo è nata la cotta per Federica, ed è passato già un anno.. quante cose son cambiate in un anno. La mia laurea è stato uno spartiacque incredibile ed inimmaginabile fino a questo punto... legami spezzati, mille compagnie disperse, sospiri, lavoro, soddisfazioni, pianoforte e legami ancora più umani e profondi e quant'altro.. son cambiate un sacco di cose, un sacco di punti di vista, con una sola situazione incomprensibile che è finita con un lieve sfumando, col passare di tutte le stagioni che abbiamo vissuto assieme...
La tentazione di scegliere l'autunno è forte, ma quest'anno voglio davvero andare in controtendenza! Scelgo di essere una sempreverde, piuttosto che una pianta dalle foglie ingiallite ed arrossate. Quest'anno mi va di essere allegro, nonostante il piacere della malinconia sia innegabile per il mio animo di pianista finto-maledetto. Questo inverno me lo godo col sorriso, e non con la fretta di voler conquistare una persona che mi piace! Mi godo i miei tempi e queste giornate di pioggia calda.
martedì 25 novembre 2014
Spiral Out
Anni ed anni ed anni di chiusura, e pochi istanti per scoprirne le cause.
Il perché della testa così pesante, il perché dei pensieri che affollano la mente di continuo, intasano il corpo, fanno irrigidire la mia schiena facendomi diventare gobbo, mi fanno smettere di sorridere, mi fanno camuffare la voce, facendola passare da ampia e profonda a pungente e fastidiosa.
Non poteva che essere la più semplice spiegazione possibile!
Mi giudico troppo, in continuazione, creando un loop di pensieri che portano a giudicarmi, con giudizi che portano a pensieri, fino ad infilarsi in una spirale che si trasforma in un singolo fottuto nero, il centro del massimo degrado e compressione della persona in un punto, in un'entità priva di massa e spirito. Talmente compresso tra pensieri tanto pesanti che non ti lasciano via di fuga, che non ti permettono nemmeno di capire cos'è, non ti permettono di vedere la natura vera ed autentica della relazione con te stesso ed il mondo circostante.
E' bastato prendere coscienza e realizzare che è semplice e puro giudizio nei miei confronti. Che avevo solo gli occhi chiusi.
Nuovo nodo sciolto, questo davvero pazzesco! Questa pratica rende davvero inevitabile la felicità, proprio per il fatto che ti spinge a rideterminare ogni giorno l'obiettivo della felicità, perché non ti permette di scappare, perché ti spalanca gli occhi ed ogni altro senso per dire si ad ogni singolo istante di vita, con l'ammonimento continuo che basta poco per richiuderli, per rientrare dentro un guscio. Ma ora che la causa è individuata, l'effetto è ben trasformato! :)
mercoledì 12 novembre 2014
Interstellar
...ma dobbiamo davvero preoccuparci tanto di quanto sia
complicato l’amore, di come sia difficile trovare lavoro, di come è noioso
rasare l’erba del prato, quando possiamo davvero realizzare tutto ciò che
vogliamo? Quando ci sono domande di ordine infinitamente superiore?
Quanto tempo perdiamo a rincorrere gli interrogativi
sbagliati? A puntare non sui cavalli sbagliati ma sul gioco sbagliato? Quanto tempo
perdiamo durante la vita prima di dire SI ad un semplice ed unico istante di
vita?
Immagina poi di sommare tanti continui e coraggiosi SI agli
istanti di vita, immagina di trasformare la fotografia dei SI ai singoli
istanti di vita in un flusso continuo, immagina di vivere libero, di credere
infinitamente che sia possibile. Cosa? Tutto.
Tutto diventa ovvio e contemporaneamente emozionante. Quanto
siamo stupidi ed infinitamente ignoranti quando pensiamo che l’ovvio ed il
compreso sia meno emozionante. Quanto siamo arroganti nel pensare che le
emozioni si possano perdere in funzione della comprensione delle cose.
Quanti deliri questo film. Quanti spunti sui quali passare le notti insonni con ragionamenti tesserattici!
martedì 28 ottobre 2014
Giant Steps!
Scale e accordi sempre più ricchi, e suoni che fino a poco tempo fa sembravano dissonanti ora appaiono più chiari e piacevoli! è meraviglioso studiare la musica! Certo quell' Hanon schifoso lo odio a morte, tanta tecnica classica per il solo scopo di rafforzare le dita... penso che inizierò a girare con anelli da mezzo chilo l'uno per rinforzarle, preferisco.
Ma il resto è fantastico! Tutti quegli assurdi accordi alterati ed il voicing e tutte le diavolerie che solo i jazzisti potevano inventare per accompagnare i pezzi senza mai utilizzare un microframmento dell'armonia classica, schifando le toniche e le quinte con assoluta fermezza, riempiendo i vuoti che generazioni e generazioni di musica avevano sempre tralasciato. Come se avessero paura dell'aria libera!
Ora si inizia a ragionare senza bisogno di farlo! Libero di utilizzare tutti i tasti neri che voglio, libero di dar fastidio agli orecchi poco allenati ad ascoltare l'assoluta libertà di espressione!
Ma il resto è fantastico! Tutti quegli assurdi accordi alterati ed il voicing e tutte le diavolerie che solo i jazzisti potevano inventare per accompagnare i pezzi senza mai utilizzare un microframmento dell'armonia classica, schifando le toniche e le quinte con assoluta fermezza, riempiendo i vuoti che generazioni e generazioni di musica avevano sempre tralasciato. Come se avessero paura dell'aria libera!
Ora si inizia a ragionare senza bisogno di farlo! Libero di utilizzare tutti i tasti neri che voglio, libero di dar fastidio agli orecchi poco allenati ad ascoltare l'assoluta libertà di espressione!
venerdì 24 ottobre 2014
Le rondini ci hanno lasciati soli
Le rondini oggi hanno deciso di lasciare il suolo pisano, di
andare in direzione di mete più calde ed accoglienti, lasciandoci soli al nostro
autunno. Ci son creature che non hanno la capacità di adattarsi al luogo e per
essere felici devono allontanarsi da luoghi avversi, creature che son
principalmente fatte di materia e cinetica, di scambi di energia rapidi ma se
vogliamo piuttosto deboli. E poi ci son gli esseri umani, lasciati soli nel
loro autunno e poi nel loro inverno, che invece hanno la maggior dote nel
potenziale. Un potenziale infinito che troppo spesso fa un sacco di fatica a
sfociare in cinetica di corpo o anche solo di pensiero o parole. Un potenziale
che tale rimane, che spesso in realtà avvizzisce sotto la coltre di neve che il
nostro gelo produce. Noi, padroni della nostra emotività e del nostro stato vitale,
decidiamo in maniera più o meno conscia che clima essere, che clima propagare verso
l’esterno e come influenzare quindi l’ambiente esterno... molto stupidamente
mettiamo cause senza curarle più di tanto e ci interessiamo troppo degli
effetti, con il risultato di espandere il nostro inverno anche nel cuore degli
altri senza prenderci la responsabilità (almeno parziale, la famosa regola del
50 e 50%) di ciò che facciamo.
Aggiungi poi che è raro avere a che fare con persone che hanno la capacità di non farsi destabilizzare dal clima altrui ed il gioco è fatto. Un gioco fatto di rumorosi tuoni, rare primavere, uniche estate e omnipresenti ventosi giorni tempestosi. L’essere umano medio riesce ad essere un autunno / inverno abbastanza rigido di questi tempi...
Aggiungi poi che è raro avere a che fare con persone che hanno la capacità di non farsi destabilizzare dal clima altrui ed il gioco è fatto. Un gioco fatto di rumorosi tuoni, rare primavere, uniche estate e omnipresenti ventosi giorni tempestosi. L’essere umano medio riesce ad essere un autunno / inverno abbastanza rigido di questi tempi...
Ecco io ultimamente temo di aver deciso in maniera inconscia
di essere un clima ventoso, ma comunque piuttosto soleggiato. Un vento caldo o
freddo, purtroppo a volte in funzione al clima ed alla pressione altrui...
tendo a spazzar via il clima negativo degli altri o ad accoglierlo e farlo mio.
Stupida emotività! Mi rende rapido e sensibile ai cambiamenti di direzione,
intensità e calore, ma un po’ sbandierante. Ma d’altronde è così che ho deciso
di vivere per ora... per crescere il più velocemente possibile riprendendo a
cavalcare l’onda che è sempre più vicina, sempre più vicina. Devo dire che da
tutti i punti di vista è un periodo di sicuro entusiasmante, senza mai un
momento di pausa, se non solo in quei momenti in cui ho bisogno di placare il
vento e di prendermi cura di me coccolandomi un pò con le giuste grandi e piccole cose
mercoledì 8 ottobre 2014
Stay strong boy.
Ho appena realizzato a cosa è dovuto lo stato di inquietudine degli ultimi giorni. Una cupa e densa e poi rarefatta inquietudine.
In tutti questi anni di università, ben 12, ho sempre avuto un compagno di avventure accanto... in principio è stato Mauro, a Cagliari, quando la musica diventava violenta per la prima volta ed appassionata, quando era l'unico modo per studiare e l'unico modo di farsi forza nell'assurdo mondo universitario... poi il trasferimento, il distacco dolorosissimo da lui e l'incontro con Ilaria, Andrea e poi Sebastiano. Tutti e tre diversi, tutte e tre con ruoli estremamente diversi, complementari e completi allo stesso tempo. Lei così dolce, pazzoide, fantasiosa, artistica e profonda, l'altro così introspettivo, un orso, capace di vedere la vita in maniera perfettamente pratica e reale, capace di essere una guida anche a sua insaputa. E poi sebastiano... un fratello, non c'è altro da aggiungere. Poi il delirio degli sfasciacarrozze, con le guide separate e assolutamente indipendenti, ma allo stesso tempo legate e necessarie. Ester e Wendy, e Mati... e poi Feffe... e poi il nulla.
Ho sempre avuto un compagno o una compagna di avventura, con ruoli sempre unici e interpretazioni assolutamente rare ed inimmaginabili prima del loro avvento. Ora non li ho più accanto. Ed è questo che mi fa sentire sperduto: il fatto che ora davvero si rende necessario viaggiare da solo. Viaggiare col mio passo, rapido, fuggitivo. Scappo dalla necessità di dipendere da qualcuno anche se parzialmente.
Ho sempre sviluppato la mia vita con assoluta indipendenza, ma la assoluta e omnipresente presenza di qualcuno accanto a me per così tanti anni continuativi, mi ha fatto perdere qualche passaggio di crescita forse...o forse ha solo sviluppato qualche attaccamento.
Ho sempre seguito la mia strada. Sempre. E Sempre queste persone mi son state accanto, ognuna con il suo percorso, che per il 90% delle volte si è rivelato comune o parallelo... Ora mi guardo accanto, e vedo solo l'asino del mio lato emotivo fragile, che ha ovviamente i suoi carichi di esperienze da trasportare.. io ed io asino.
Beh dai, almeno questa immagine mi fa sganasciare dalle risate...
e pensare che il post era iniziato funesto.
E' bello viaggiare da soli. Da una soddisfazione davvero violenta. Non mi son mai sentito così tanto capace in ogni campo della vita come ora. E si, quando la stanchezza si fa sentire a fine giornata, quando l'oscurità inizia ad prendere il sopravvento sia nella luce che nell'animo, allora lo sconforto mi possiede un pò. Ed a volte mi stupra.
stay strong boy.
Da un lato hai anche preso gusto a questo sapore!
In tutti questi anni di università, ben 12, ho sempre avuto un compagno di avventure accanto... in principio è stato Mauro, a Cagliari, quando la musica diventava violenta per la prima volta ed appassionata, quando era l'unico modo per studiare e l'unico modo di farsi forza nell'assurdo mondo universitario... poi il trasferimento, il distacco dolorosissimo da lui e l'incontro con Ilaria, Andrea e poi Sebastiano. Tutti e tre diversi, tutte e tre con ruoli estremamente diversi, complementari e completi allo stesso tempo. Lei così dolce, pazzoide, fantasiosa, artistica e profonda, l'altro così introspettivo, un orso, capace di vedere la vita in maniera perfettamente pratica e reale, capace di essere una guida anche a sua insaputa. E poi sebastiano... un fratello, non c'è altro da aggiungere. Poi il delirio degli sfasciacarrozze, con le guide separate e assolutamente indipendenti, ma allo stesso tempo legate e necessarie. Ester e Wendy, e Mati... e poi Feffe... e poi il nulla.
Ho sempre avuto un compagno o una compagna di avventura, con ruoli sempre unici e interpretazioni assolutamente rare ed inimmaginabili prima del loro avvento. Ora non li ho più accanto. Ed è questo che mi fa sentire sperduto: il fatto che ora davvero si rende necessario viaggiare da solo. Viaggiare col mio passo, rapido, fuggitivo. Scappo dalla necessità di dipendere da qualcuno anche se parzialmente.
Ho sempre sviluppato la mia vita con assoluta indipendenza, ma la assoluta e omnipresente presenza di qualcuno accanto a me per così tanti anni continuativi, mi ha fatto perdere qualche passaggio di crescita forse...o forse ha solo sviluppato qualche attaccamento.
Ho sempre seguito la mia strada. Sempre. E Sempre queste persone mi son state accanto, ognuna con il suo percorso, che per il 90% delle volte si è rivelato comune o parallelo... Ora mi guardo accanto, e vedo solo l'asino del mio lato emotivo fragile, che ha ovviamente i suoi carichi di esperienze da trasportare.. io ed io asino.
Beh dai, almeno questa immagine mi fa sganasciare dalle risate...
e pensare che il post era iniziato funesto.
E' bello viaggiare da soli. Da una soddisfazione davvero violenta. Non mi son mai sentito così tanto capace in ogni campo della vita come ora. E si, quando la stanchezza si fa sentire a fine giornata, quando l'oscurità inizia ad prendere il sopravvento sia nella luce che nell'animo, allora lo sconforto mi possiede un pò. Ed a volte mi stupra.
stay strong boy.
Da un lato hai anche preso gusto a questo sapore!
lunedì 6 ottobre 2014
Quante cose succedono nei sogni…
succede che ti
imbruttiscano quando federica ci fa capolino quasi giornalmente, e succede che
ti scaldino quando poco prima del risveglio sogni di baciare le guance di una amica e poi questo bacio
assapora le sue labbra per brevi istanti e ne senti distintamente il bordo del
labbro. Ed il bacio è esattamente morbido come la realtà, così come quelle
guance sulle quali poi sospiri…
i sogni… quella parte di te stesso che ti
ricorda cosa è capace di mancarti più di ogni altra cosa al mondo. Quella parte
di te, la più bastarda e selvaggia, incontrollabile.
mercoledì 1 ottobre 2014
Sono stanco del sessismo femminile e maschile.
Il giorno in cui le donne e gli uomini parleranno alla persona e non al genere, allora la comunicazione sarà possibile. Quando smetterete di rivolgervi al genere, avrete un dialogo, altrimenti riceverete solo schiaffi e/a parole
per il resto, ben venga il conflitto a parole, ma solo quando è la parte emersa dell'iceberg, solo quando esistono grossi contenuti totalmente immersi, quelli fatti di motivazioni reali, di sentimenti, di paure connesse o sconnesse dalla realtà.
Il resto è solo becero sessismo, tanto maschile quanto femminile.
Il resto è solo becero sessismo, tanto maschile quanto femminile.
venerdì 26 settembre 2014
Elis Regina - O Trem Azul
Quando ti manca una persona, il modo migliore è quella di riprendere a conoscerla nell'unico modo in cui si è sempre realmente aperta. Ci son persone che non si aprono a parole, almeno non con tutti. E devo dire che la mia stessa musica ne ha giovato, rinfrescandosi un bel pò!
mercoledì 24 settembre 2014
La testardaggine
Non so chi si sia messo a spulciare il mio blog questo pomeriggio, ma dovrei ringraziarlo profondamente. Ha riportato alla luce un vecchio post in cui descrivevo tutti i drammi della tesi, della socialità e sopratutto le scelte fatte nella parte più cosciente della mia vita. Che sorriso che mi ha fatto venire... a posteriori tutte le scelte fatte son state perfette ed affrontate nel migliore dei modi: La testardaggine!
Senza testardaggine, in situazioni così complesse ed assurde, mi sarei arreso e non avrei imparato un cazzo dalla vita, non avrei imparato a gestire situazioni sempre più complicate, non avrei imparato a mettere da parte le persone squilibrate, non avrei coltivato tutto il bagaglio culturale che mi ha permesso di trovare lavoro proprio grazie a quella che sembrava una tesi totalmente inutile, non avrei imparato a dire SI alle cose che mi si paravano davanti, non avrei imparato a distaccarmi dall'idea malsana dell'amore come unica fonte di felicità. Tutto ciò che ho vissuto si è rivelato totalmente giusto e perfetto. Non potevo perdere, non sarei stato io. A posteriori, davvero grandissime e violente soddisfazioni! Il dolore dell'ultimo periodo è passato, immagino definitivamente visto il distacco che ho creato da tutti gli attaccamenti affettivi che avevo sviluppato, ed ora come ora ho la quasi certezza di non svilupparne di ulteriori! Finalmente leggerezza aldilà di tutto e tutti :)
Senza testardaggine, in situazioni così complesse ed assurde, mi sarei arreso e non avrei imparato un cazzo dalla vita, non avrei imparato a gestire situazioni sempre più complicate, non avrei imparato a mettere da parte le persone squilibrate, non avrei coltivato tutto il bagaglio culturale che mi ha permesso di trovare lavoro proprio grazie a quella che sembrava una tesi totalmente inutile, non avrei imparato a dire SI alle cose che mi si paravano davanti, non avrei imparato a distaccarmi dall'idea malsana dell'amore come unica fonte di felicità. Tutto ciò che ho vissuto si è rivelato totalmente giusto e perfetto. Non potevo perdere, non sarei stato io. A posteriori, davvero grandissime e violente soddisfazioni! Il dolore dell'ultimo periodo è passato, immagino definitivamente visto il distacco che ho creato da tutti gli attaccamenti affettivi che avevo sviluppato, ed ora come ora ho la quasi certezza di non svilupparne di ulteriori! Finalmente leggerezza aldilà di tutto e tutti :)
mercoledì 17 settembre 2014
L'equilibrio (CSI - Blu)
Boccheggio, come i pesci che vengono docilmente sollevati dal mare per mostrar loro l'irrealtà della vita priva di comunicazione verbale. Sono immerso in un mondo di gente che non parla, che spesso a malapena si esprime a gesti, ed io nella mia magnificenza, stupidità e testardaggine mi ostino a voler usare le parole come fonte di massima espressione possibile.
Sto male in questo periodo. Sto male di un male violento e profondo che non posso esprimere a parole, perché gli unici destinatari sono persone che non vogliono ascoltare, persone che mi trattano come un problema e perciò mi ci fanno diventare. E mi fanno sbandare, mi fanno perdere il controllo delle parole, mi fanno ansimare di dolore, mi fanno sentire pazzo, mi convincono che la mia realtà sia distante dalla realtà effettiva delle cose.
La realtà dei fatti è che la gente non ragiona alla mia stessa velocità, o almeno il filtro che hanno sulla bocca, non permette loro di esprimersi alla velocità che vorrebbero. Ed accumulano parole su parole tra i denti, intasando il filtro e farfugliando cose irreali.
La realtà dei fatti è che ho intuito quanto sia necessario lasciarsi andare nella vita, ed in funzione di questo son sempre riuscito, fin da piccolo, a creare rapporti intensissimi, profondi e radicati nel giro di pochi istanti, minuti, ore, massimo giorni. Il mio cuore va alla velocità della luce e lo esprimo, con una emotività ed una profondità rapida, perché nella vita non bisogna perdere tempo. Il cuore degli altri, o forse la loro bocca, le loro dimostrazioni, vanno a ritmi lentissimi. Ed io mi comporto con loro come se fossero dei fratelli, amanti, amori intensi e ovviamente a causa della loro inerzia emotiva/comunicativa, vengo ricambiato in maniera molto lenta... e questa differenza tra il mio lasciarmi andare e quello degli altri, crea un divario che viene amplificato, fino a diventare incolmabile, fino a farmi impazzire, fino a farmi convincere di perdere il contatto con la realtà.
La realtà dei fatti è, che anche se tutte queste realtà dei fatti fossero irreali, la sofferenza che provo è reale e radicata e profonda e malsana.
La realtà dei fatti è che devo rinunciare agli squilibrati che fanno squilibrare anche me, ma fino ad ora non ci son riuscito: gli squilibrati sono un ottimo allenamento, una ottima e divertente sfida. Sono come le scimmie impazzite che ti si arrampicano sulla schiena mentre tu percorri funambolico la corda sospesa per aria e devi, nonostante tutto, mantenere l'equilibrio. La realtà dei fatti è che forse devo smettere di allenarmi e devo iniziare a gareggiare con le persone equilibrate che subiscono o hanno subito la mia stessa sorte.
Perché la realtà dei fatti, secondo me, è che lasciarsi andare non è perdere equilibrio. La realtà dei fatti è che pretendere di controllare tutto ti fa perdere il controllo in un mondo privo di filtri. In un mondo dove ci si può lasciare andare, senza desiderare il controllo, senza il concetto di possedere qualcuno, lasciando che tutto faccia il suo corso, si può essere sinceri, si può essere veloci, si può seguire l'onda della vita divertendosi da morire e vivendo tutto ciò che possiamo desiderare o immaginare.
La realtà dei fatti è che non controlliamo e non possediamo nessuno se non noi stessi. Che l'amore che fissiamo negli occhi non è nostro, così come gli amici che fingiamo di avere. La realtà dei fatti è che bisogna avere il grandissimo coraggio di lasciar andare tutti, di permettere loro di andare dove vogliono e gioire se le strade libere di ciascuno portano nella stessa direzione, magari di tanto in tanto mano nella mano.
Ecco. Io questo coraggio lo sto coltivando. Con grandissimo grandissimo sforzo e difficoltà. Io che non ho mai avuto il coraggio di troncare i rapporti con le ex o le persone intense che ci fanno del male, solo perché ritengo insensato spezzare i legami, i rapporti.. i rapporti cambiano, si possono trasformare. Se l'evoluzione libera dei rapporti tende a distruggerli allora vuol dire che son rapporti malsani, son rapporti con poche basi umane, pochi legami profondi, fragili. La realtà dei fatti è che devo accettare che sia anche così! Che sia quel che sia...
Sto male in questo periodo. Sto male di un male violento e profondo che non posso esprimere a parole, perché gli unici destinatari sono persone che non vogliono ascoltare, persone che mi trattano come un problema e perciò mi ci fanno diventare. E mi fanno sbandare, mi fanno perdere il controllo delle parole, mi fanno ansimare di dolore, mi fanno sentire pazzo, mi convincono che la mia realtà sia distante dalla realtà effettiva delle cose.
La realtà dei fatti è che la gente non ragiona alla mia stessa velocità, o almeno il filtro che hanno sulla bocca, non permette loro di esprimersi alla velocità che vorrebbero. Ed accumulano parole su parole tra i denti, intasando il filtro e farfugliando cose irreali.
La realtà dei fatti è che ho intuito quanto sia necessario lasciarsi andare nella vita, ed in funzione di questo son sempre riuscito, fin da piccolo, a creare rapporti intensissimi, profondi e radicati nel giro di pochi istanti, minuti, ore, massimo giorni. Il mio cuore va alla velocità della luce e lo esprimo, con una emotività ed una profondità rapida, perché nella vita non bisogna perdere tempo. Il cuore degli altri, o forse la loro bocca, le loro dimostrazioni, vanno a ritmi lentissimi. Ed io mi comporto con loro come se fossero dei fratelli, amanti, amori intensi e ovviamente a causa della loro inerzia emotiva/comunicativa, vengo ricambiato in maniera molto lenta... e questa differenza tra il mio lasciarmi andare e quello degli altri, crea un divario che viene amplificato, fino a diventare incolmabile, fino a farmi impazzire, fino a farmi convincere di perdere il contatto con la realtà.
La realtà dei fatti è, che anche se tutte queste realtà dei fatti fossero irreali, la sofferenza che provo è reale e radicata e profonda e malsana.
La realtà dei fatti è che devo rinunciare agli squilibrati che fanno squilibrare anche me, ma fino ad ora non ci son riuscito: gli squilibrati sono un ottimo allenamento, una ottima e divertente sfida. Sono come le scimmie impazzite che ti si arrampicano sulla schiena mentre tu percorri funambolico la corda sospesa per aria e devi, nonostante tutto, mantenere l'equilibrio. La realtà dei fatti è che forse devo smettere di allenarmi e devo iniziare a gareggiare con le persone equilibrate che subiscono o hanno subito la mia stessa sorte.
Perché la realtà dei fatti, secondo me, è che lasciarsi andare non è perdere equilibrio. La realtà dei fatti è che pretendere di controllare tutto ti fa perdere il controllo in un mondo privo di filtri. In un mondo dove ci si può lasciare andare, senza desiderare il controllo, senza il concetto di possedere qualcuno, lasciando che tutto faccia il suo corso, si può essere sinceri, si può essere veloci, si può seguire l'onda della vita divertendosi da morire e vivendo tutto ciò che possiamo desiderare o immaginare.
La realtà dei fatti è che non controlliamo e non possediamo nessuno se non noi stessi. Che l'amore che fissiamo negli occhi non è nostro, così come gli amici che fingiamo di avere. La realtà dei fatti è che bisogna avere il grandissimo coraggio di lasciar andare tutti, di permettere loro di andare dove vogliono e gioire se le strade libere di ciascuno portano nella stessa direzione, magari di tanto in tanto mano nella mano.
Ecco. Io questo coraggio lo sto coltivando. Con grandissimo grandissimo sforzo e difficoltà. Io che non ho mai avuto il coraggio di troncare i rapporti con le ex o le persone intense che ci fanno del male, solo perché ritengo insensato spezzare i legami, i rapporti.. i rapporti cambiano, si possono trasformare. Se l'evoluzione libera dei rapporti tende a distruggerli allora vuol dire che son rapporti malsani, son rapporti con poche basi umane, pochi legami profondi, fragili. La realtà dei fatti è che devo accettare che sia anche così! Che sia quel che sia...
lunedì 8 settembre 2014
martedì 26 agosto 2014
100 anni di felicità, anno 1.
Giornata a dir poco splendida. Posso già sintetizzarla con la classica immagine della farfalla che con dolcezza e fermezza spezza il bozzolo ed esce fuori, sfavillante, sicura di se, elegante ed umile, colorata e lucente! Erano anni che non mi sentivo così bene con me stesso, così sicuro di me. Son passati anni da quando ho iniziato a combattere me stesso e l'infinità di stronzate e menzogne che avevo inventato sul mio conto, talmente tanti anni che avevo veramente scordato il mio reale valore di essere umano nello studio e nella vita. Dopo anni sento di valere quanto valgo, capace e sfavillante nel lavoro che faccio, sicuro nel guardare un adulto negli occhi durante dialoghi di lavoro o di vita, sentendomi alla pari, finalmente. Da quanto tempo non mi sentivo alla pari, non una goccia di più non una di meno, sincero verso la vita degli altri e soprattutto verso la mia.
E mai come in questo periodo mi son reso conto di quante catene indossiamo da soli, facendo finta anche di chiuderle con miliardi di lucchetti immaginari, con chiavi immaginarie buttati in cessi immaginari. Mai come ora ho realizzato quanto è stato difficile combattere con me stesso, evitando di sconfiggermi e di sminuire anche i lati più bassi e gretti di me. L'ho preso per mano il mio piccolo io, ed ora gli sto mostrando la vita che ho sempre vissuto e che ho fatto finta di non vedere, di non toccare!
Da qui si riparte per il lungo viaggio, già carico di vittorie, che numericamente diventeranno esponenziali! Non ho alcun dubbio.
E mai come in questo periodo mi son reso conto di quante catene indossiamo da soli, facendo finta anche di chiuderle con miliardi di lucchetti immaginari, con chiavi immaginarie buttati in cessi immaginari. Mai come ora ho realizzato quanto è stato difficile combattere con me stesso, evitando di sconfiggermi e di sminuire anche i lati più bassi e gretti di me. L'ho preso per mano il mio piccolo io, ed ora gli sto mostrando la vita che ho sempre vissuto e che ho fatto finta di non vedere, di non toccare!
Da qui si riparte per il lungo viaggio, già carico di vittorie, che numericamente diventeranno esponenziali! Non ho alcun dubbio.
sabato 19 luglio 2014
Lucio Dalla - Canzone
Quando la mente richiama la canzone giusta, perfetta in ogni sua sfumatura e parola...
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