E' comodo essere tristi. Si fatica meno. Bisogna mettere in gioco poco coraggio, e dona anche una certa soddisfazione: sarà l'illusione di sembrare più interessanti, e di sentirsi più desiderati in questo caso?
Ma interessanti per chi? Per noi stessi? Per gli altri? Entrambi?
Leggere Roberta mi fa riflettere su queste cose...
E con una certa pigrizia e sonnolenza concludo..
Viene spontaneo suonare melodie tristi o malinconiche sul pianoforte...sarà che le note "tristi" vengono sempre prima di quelle allegre...quei bemolli che si arrampicano sulla scala ma scivolano giù nell'abisso della tristezza o della malinconia...
A suonare note tristi si fa meno fatica...bisogna spostare meno la mano...
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