lunedì 29 aprile 2013

La vita non è un film della Disney

Se fossi un regista ed avessi le capacità di scrivere storie, di certo le mie pellicole apparterrebbero al filone del verismo...di quei film crudi ma non violenti, con molta sottile ironia alla Monicelli...con finale per niente scontato, dove la felicità è di certo scartata....
Non ci sono bei finali nei film degli uomini...almeno non come la gente li vorrebbe... penso che esistano solo finali giusti. Giusti come tutti gli eventi che la vita dona alla gente...è solo che siamo abituati a catalogare gli eventi come giusti o sbagliati, brutti o belli...

Ci sono storie, eventi, parabole, che vanno come vanno...ed è giusto che vadano così...senza finali con tanta enfasi...bensì, sfumati, che non ti accorgi e sono già finiti assieme al film.



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Se mai scriverai di una principessa e di un principe azzurro, ricordati di dire che il principe era gay.

Ti aspetto su twitter.

M.

Stefano ha detto...

Il principe azzurro è sempre gay! come il piccolo principe...sta li a sparare cose a caso dalla sua piccola bocchetta storta, con la voce da justin bieber che cerca di rimorchiare ragazzine sognanti con le frasi inventate su stelle, cose essenziali ed invisibili ed altre amenità

Twitter è un brutto posto u.u non so se ho coraggio di entrarci...beh finalmente ti vai viva M.

Anonimo ha detto...

Fortuna che ho sempre diffidato dagli uomini in calzamaglia.

Non hai il coraggio di affrontare un'ora di sconosciuti che giudica la tua vita sulla base di 140 caratteri ?

Sembri un piccolo principe.

E non é un complimento.

Lo so che ti sono mancata <3

M.

Stefano ha detto...

140 caratteri forse son troppo pochi per me..son troppo prolisso, adoro masticare parole anche se non le so usare :)

certo che mi sei mancata! <3

meglio iniziare a twittare tra un pò, ora come ora mi ruberebbe troppo tempo :)

e cmq non mi offendere dandomi del piccolo principe. Non uso frasi a caso per sedurre le ragazzine innamorate dei principi

Anonimo ha detto...

Dovresti provare il brivido del riassunto forzato. L'ansia dei caratteri che spesso son troppo pochi per esprimere concetti importanti. La sensazione del non riuscire a farti capire nemmeno con 2 o 3 tweet consecutivi.

Tu non mi sei mai mancato. Io sono rimasta qui silenziosa lettrice di un mondo ricco di colori e pensieri.

Se proprio dovessi essere il personaggio di un racconto, saresti senza ombra di dubbio il lupo cattivo che vuole mangiare la povera Cappuccetto Rosso.

Ma alla fine ti affezioni e diventi il suo felino coccoloso.

M.

Stefano ha detto...

per uno come me che vive d'ansia per la paura di non essere capito potrebbe essere una buona palestra...

ahahhahah....può essere :p cappuccetto rosso tettona con accanto un mannaro...ci può stare si! Si chiama sindrome di Stoccolma :p

Anonimo ha detto...

Del resto se ti iscrivi su twitter trovi la tua cappuccettA rossa. Ma rossa davvero...

Stefano ha detto...

oh *O* beh allora fatti trovare! metti il profumo radar che così lo trovo con il fiuto mannarico! mi sono iscritto ma non ci capisco una ceppa! ghghhg

Anonimo ha detto...

Eh ma se non mi dici come ti chiami come ti trovo?

Stefano ha detto...

@StefanoDet -.-"""""""""