sabato 22 febbraio 2014

"Comunque si scrive sempre per qualcuno."

Non si scrive solo per se stessi, così come non si suona solamente in cuffia in solitaria. Si scrive per comunicare qualcosa. Mi hanno detto che dovrei continuare a farlo, e così...

ripensavo alla stazione di Pontedera, giugno e luglio 2011, con il caldo del tardo pomeriggio ed il treno che si affaccia alla stazione per riportarmi a Pisa dopo una giornata intera inconcludente nei laboratori del Sant'Anna. Ripenso a quando stavo al telefono con lei, che le raccontavo della giornata in maniera positiva, nonostante magari non lo fosse stata così tanto in fin dei conti... mi ricordo anche il tono della mia voce, allegro nonostante la stanchezza... mi ricordo anche i pensieri, sempre rivolti a quel piccolo parco, all'albero che ci nascondeva...e poi i pensieri sfumavano quando il frastuono del treno concludeva con una grande frenata che mi presentava l'accoglienza del treno e le sue porte aperte e pronte a farmi salire.
Era un periodo felice. Davvero profondamente felice, era un periodo in cui l'amore era reale e ricambiato e soprattutto possibile.


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